Nei primi nove mesi del 2012 il valore dell’export agroalimentare Made in Italy ha raggiunto quota 31 miliardi di euro, in aumento del 2%.
La maggior soddisfazione è quella di aver strappato quote di mercato in Francia ai formaggi transalpini e allo champagne; mentre in Germania accelera la birra nostrana. La maggior parte del mercato di export interessa i paesi dell’Unione europea, ma il Made in Italy cresce anche negli Stati Uniti e nei mercati asiatici.
Tra i principali settori del Made in Italy il prodotto più influente nell’export si conferma il vino, davanti all’ortofrutta fresca, che resta sostanzialmente stabile così come l’olio. Aumenta, invece, la pasta che rappresenta una voce importante sulle tavole straniere.
Per il presidente della Coldiretti, Sergio Marini, “è questa la dimostrazione che nel grande mare della globalizzazione ci salveremo solo ancorandoci a quei prodotti, quei manufatti, quelle modalità di produzione che sono espressione diretta dell’identità italiana, dei suoi territori, delle sue risorse umane”.