Wal-Mart ha avviato in Cina il richiamo di un alimento a base di carne di asino. Le analisi del DNA hanno infatti rivelato la presenza di carni di vari altri animali, volpi comprese. Il prodotto, riferisce China Daily, è stato venduto a Jinan, capitale della provincia di Shandong.
Non è la prima brutta figura in Cina del gigante Wal-Mart. Risale al 2011 la condanna del colosso statunitense assieme al francese Carrefour, per i falsi sconti su listini appositamente aumentati ad arte. La ‘National Development and Reform Commission’ – l’organo addetto alla pianificazione economica e al controllo dei prezzi nella PRC – aveva inflitto una sanzione pari a 5 volte l’illecito incasso, ricorda l’agenzia di stampa Xinhua.
Lo scandalo attuale richiama quello che ha travolto l’Europa nel 2012. In quel caso, numerosi alimenti con carne bovina erano risultati contaminati da carni equine. Indenni e completamente estranei a queste frodi i prodotti italiani, la cui garanzia poggia sul rigore dei controlli pubblici ufficiali coordinati dal Ministero della Salute, con il supporto del Nucleo anti-sofisticazioni (NAS) dell’Arma dei Carabinieri.